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APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

DISTURBO DA STRESS POST-TRAUMATICO
Si sviluppa in relazione ad una esperienza traumatica vissuta direttamente o anche indirettamente, quando ha riguardato un familiare o un amico stretto. Si tratta di un vero e proprio disturbo che va distinto dal normale e anche  intenso disagio che segue ad un’esperienza sconvolgente e che si attenua progressivamente nei primi mesi. Il disturbo post-traumatico da stress rappresenta l’incapacità di integrare l’esperienza traumatica nella visione del sé e del mondo, cosicché la persona rimane in un certo senso prigioniera del ricordo e questo interferisce con la possibilità di vivere pienamente il presente.      
 I sintomi del disturbo sono:

  • un continuo rivivere l’evento traumatico attraverso immagini, pensieri, percezioni, ricordi dolorosi che irrompono nella coscienza accompagnati da  una forte attivazione (ansia);

  • reazioni dissociative in cui la persona si comporta come se l’evento si stesse ripresentando. L’intensità di queste reazioni può variare fino ad un livello estremo in cui si perde la consapevolezza dell’ambiente esterno. Si possono osservare episodi di depersonalizzazione in cui la persona si sente distaccato dal corpo e si osserva dal di fuori o ha la sensazione di essere in un sogno;

  • Intensa sofferenza all’esposizione di stimoli che simboleggiano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico;

  • Evitamento di tutte quelle situazioni o semplici stimoli che possono riportare alla mente l’evento;

  • Alterazioni negative di pensieri ed emozioni associati all’evento traumatico come ad esempio: persistenti e distorte convinzioni relative alla causa o alle conseguenze dell’evento con conseguente attribuzione di responsabilità a se stesso o agli altri per l’accaduto; persistenti  emozioni negative; convinzioni o aspettative negative relative a se stessi, al mondo o agli altri (non ci si può fidare di nessuno, il mondo è pericoloso…); incapacità di provare emozioni positive o interesse; sentimento di distacco ed estraneità nei riguardi degli altri.

  • disturbi del sonno costituiti da difficoltà nell’addormentamento, risvegli precoci, incubi;

  • difficoltà di concentrazione;

  • ipervigilanza e continuo stato di allarme;

  • i sintomi provocano disagio significativo o compromissione del funzionamento in aree importanti della vita della persona;

  • la durata dei sintomi è superiore ad un mese.

Si parla di disturbo acuto da stress quando i sintomi si manifestano subito dopo il trauma, persistono per almeno tre giorni e durano  fino ad un mese dall’evento traumatico. Esiste inoltre una forma tardiva che si ha quando i sintomi compaiono pienamente a sei mesi dal trauma.

Trattamento

Tra gli approcci più efficaci viene indicata la psicoterapia cognitivo comportamentale. I trattamenti previsti in tale approccio includono interventi di psicoeducazione, tecniche di riduzione dello stress, esposizione,  ristrutturazione cognitiva. Gli interventi basati sull’esposizione prevedono sostanzialmente l’esposizione alla situazione tenuta (in vivo o in immaginazione), in un ambiente sicuro al fine di estinguere la reazione di paura. In effetti l’esposizione ripetuta ai ricordi traumatici temuti e ai sentimenti associati, in assenza di esito negativo, comporta la diminuzione della risposta di paura e dei comportamenti di evitamento che contribuiscono al mantenimento del disturbo.  L’esposizione inoltre aiuta la persona a comprendere che i pensieri e le emozioni riguardanti l’evento traumatico sono diversi dal trauma stesso, non sono intrinsecamente pericolosi e possono essere tollerati. Gli interventi cognitivi si basano sul presupposto che la sofferenza è legata a pensieri e credenze disfunzionali (credenze e pensieri negativi e distorti, poco aderenti alla realtà, ma tuttavia accettati in modo acritico). L’obiettivo dell’intervento cognitivo è quello di identificare le credenze negative e distorte, sottoporle al vaglio critico e ristrutturarle, vale a dire sostituirle con pensieri  più equilibrati e sani. Più specificamente, nel disturbo post traumatico da stress, l’intervento cognitivo consiste nell’individuare i pensieri negativi che alimentano il disturbo e le emozioni come il senso di colpa, la vergogna, la rabbia spesso presenti nelle persone traumatizzate, e procedere alla ristrutturazione.L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR). Si tratta di un metodo nato alla fine degli anni ottanta dalle osservazioni personali di Francine Shapiro la quale aveva notato un effetto positivo dei movimenti oculari su pensieri spiacevoli  e angoscianti. A partire da tali casuali osservazioni una serie di studi ha condotto ad un metodo terapeutico dalla comprovata efficacia per il trattamento del disturbo post traumatico da stress. Nel corso degli anni l’applicazione dell’EMDR ha portato ad ottimi risultati anche nel trattamento di altri disturbi.   Il metodo è strutturato  in  varie fasi durante le quali con l’aiuto di movimenti oculari da destra a sinistra o di un’altra forma di stimolazione bilaterale (uditiva, tattile…), le esperienze traumatiche  vengono rielaborate e superate.

                                                                                         D.ssa Roberta Bracci